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Spurghi Fosse Biologiche Cesate

Le fosse biologiche sono delle grandi cisterne o vasche di contenimento, che interessano direttamente il recupero dei liquami e delle acque sporche domestiche e occorre ricordarsi degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate.

Occorre che il proprietario o chi usi l’immobile, richieda gli Spurghi Fosse Biologiche Cesate quando esse si riempiono, se notano delle perdite oppure se l’impianto fognario si intesa. Questo perché esse non hanno degli sbocchi esterni e quindi prima o poi si riempiranno.

La fossa biologica è utilissima in tante case che non hanno la possibilità di allacciarsi alla rete fognari pubblica che spesso è distante dalla loro collocazione. Dunque sono un modo semplice e pratico che consente di avere a che fare con una situazione di protezione e tutela ambientale.

Le acque in casa non si possono disperdere all’esterno perché non sono più acque potabili. Usarle per lavare i piatti, per fare la lavatrice o per lo sciacquone, le va a contaminare con elementi che sono disastrosi per l’organismo, anzi dove si ha a che fare con una serie di microrganismi patogeni che provocano poi lo sviluppo di diverse patologie e malattie.

Tuttavia, oltre a non poter essere disperse all’esterno, c’è anche da dire che comunque esse non hanno poi un collegamento diretto con le fogne. Le case nei paesini di montagna, in periferia e in zone che sono limitrofe o in aperta campagna, devono adottare obbligatoriamente questo tipo di impianto perché altrimenti si rischiano delle denunce e processi.

Fatta questa premessa è quindi normale che si debbano avere poi delle fosse biologiche, ma che si svuotano e puliscono tramite l’uso di alcuni professionisti e ditte specializzate. In effetti essi sono gli unici che oggi come oggi, grazie alle diverse autorizzazioni e controlli da parte di validi professionisti, sono in grado di garantire una piena gestione di queste acque.

Torniamo a occuparsi degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate che, come detto, devono essere una preoccupazione esclusiva da parte del proprietario o di chi le va ad utilizzare perché non ci sono degli appuntamenti fissi, non è che la fossa biologica si riempie e in automatico la ditta di spurghi si deve ricordare di svuotarla.

Essa ha un riempimento che dipende dall’uso di acqua che si fa in casa, dalle dimensioni e perfino dall’attenzione che gli utenti hanno. Di media l’uso degli spurghi avviene una volta ogni 2 o 3 anni, ma torniamo a ripetere che dipende sempre dalle dimensioni. Ci sono villette singole che hanno decidono di installare e posizionare delle fosse biologiche molto grandi, dove poi lo spurgo avviene direttamente una volta ogni 5 anni.

Questo vuol dire che dunque si hanno dei periodi in cui è importante che il soggetto inizi a preoccuparsi di quali sono le reali condizioni della fossa biologica e la controlli. Questo vuol dire che è necessario che apra la botola di chiusura ermetica, che effettivamente è quella che consente una protezione esterna dai liquami, per valutare il livello.

Ovviamente se da anni ed ani abitate nello stesso immobile e vi site occupati in precedenza di organizzare degli spurghi, tale azione non è difficile. Nel momento in cui si supera il livello di guardia o comunque si arriva ad un limite, potete organizzarvi e chiamare una ditta per far fare tale lavoro.

Condomini e fosse biologiche, convengono?

Magari in molti sono convinti che le fosse biologiche chiuse, cioè le cisterne di contenimento delle acque sporche, appartengono solo ed esclusivamente a delle case singole o villette, ma invece sono migliaia i condomini, di medie e grandi dimensioni, come anche i centri o parchi residenziali, che sono stati costretti ad installare questo tipo di struttura.

Allora cerchiamo di considerare quali sono le realtà e le condizioni principali. Come mai un condominio dovrebbe scegliere di aver una fossa biologica?

La posizione territoriale spesso è l’elemento che ci porta ad avere obbligatoriamente una posizione che vada ad essere quella che interessa la collocazione della cisterna di contenimento. infatti quando si parla di palazzi e condomini che sono in campagna, in periferia, lontano dai centri abitati, in zone collinari, quest’ultimi sono tantissimi, non si ha una fognatura pubblica a disposizione. Anzi è obbligatoriamente necessario che ci siano delle fosse biologiche.

Altra caratteristica importante è che si parla di un impianto fognario centralizzato, cioè che ha a disposizione una grande fossa biologica dove tutte le reti fognarie delle unità abitative del condominio vanno a confluire.

Ultimamente è stato evidenziato che negli ultimi 10 anni sono centinaia i complessi residenziali, quindi singole villette a schiera, che sono state costruite in zone collinari o comunque esterne al centro. Intanto il motivo è quello di avere la possibilità di ridurre i costi dei terreni, quindi già in questo primo frangente si nota che comunque conviene a molti armatori, in secondo luogo è importante concentrarsi sulla rete fognaria.

Tramite gli impianti centralizzati e le fosse biologiche in comune, ecco che è stato possibile avere diverse costruzioni, ma attenzione che in questo caso è possibile che ci sia bisogno di un responsabile, come un amministratore, che si occupi del controllo e di richiedere degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate in tempi utili.

Inoltre in base alle tante unità abitative presenti è comune la richiesta di fare degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate ogni anno con la conseguenza perfino di pulizie e di stasature della rete fognaria.

Spurgo in condominio, come vengono suddivise le spese?

Rimaniamo in tema condominio perché è importante che si comprendano sia gli interventi fognari da fare che anche le spese perché poi spesso ci sono delle “problematiche” nel capire come esse siano divise.

La presenza di una fossa biologica comune indica che tutti gli abitati delle unità abitative, proprietari e affittuari, le usano. Dunque quando ci sono dei lavori di spurgo è necessario che le spese siano condivise in modo equo, ma come?

La prima cosa che molti pensano è quella di pensare che una famiglia, che magari ha un nucleo familiare di 5 persone debba pagare di più di un single che vive da solo. Da un lato il pensiero è giusto perché la famiglia andrà a usare molto più acqua che finirà poi all’interno di queste fosse biologiche, ma non è questo il metodo usato.

Le spese per gli spurghi e per la manutenzione delle fosse biologiche o pozzi neri in comune, avvengono con i millesimali degli appartamenti. Questo vuol dire che se una famiglia di 5 persone vive in un appartamento di 50 mq andrà a pagare di meno rispetto ad un soggetto che vive da solo in un appartamento di 100 mq.

La legge quindi non prende in considerazione la quantità di utenti, ma piuttosto la metratura. Questo per riuscire a gestire al meglio gli impianti e quindi avere un chiarimento su quali sono poi le spese finali da aver per un miglioramento tecnico dell’impianto idraulico.

Proprio per questo è fondamentale che in un condominio o in un complesso residenziale che ha una fossa biologica in comune, abbia poi un amministratore di riferimento per riuscire a gestire queste situazioni.

Un’altra domanda comune è: chi paga le spese degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate in comune? Una domanda che alle volte sembra banale, ma che invece è molto importante da capire.

Il proprietario è il diretto interessato che si occupa delle manutenzioni straordinarie, per esempio se la fossa biologica di rompe o ha delle perdite, allora è lui che deve pagare per la sostituzione e per le spese accessorie per valutare il danno.

In caso c’è un affittuario, è lui che dovrà pagare le spese condominiali perché comunque è lui che sta usando la rete fognaria.

Per non incorrere in problemi è importante che quando si prende in affitto un appartamento o un immobile dove c’è una fossa biologica, si deve richiedere, prima di entrare, nel momento in cui si firma il contratto, che deve essere eseguito degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate, con pulizia e stasatura della rete fognaria, prima che il nuovo affittuario entri in casa o nell’appartamento.

Questo è importante perché i vecchi affittuari possono aver riempito la fossa biologica e quindi a breve i nuovi affittuari dovranno pagare il lavoro. Inoltre è necessario che ci sia una pulizia della rete fognaria sempre per un uso di soggetti precedenti.

Di solito è il proprietario che si occupa della pulizia. Solo che se questo servizio non è richiesto in un contratto oppure trascorre qualche mese e poi dovete pagare la pulizia e spurgo, essi possono richiedere del denaro che poi è sempre troppo rispetto all’uso che ne avete fatto.

Controllo periodico per la fossa biologica

Come detto il controllo della fossa biologica è importante perché solo quando essa inizia a riempirsi è necessario che si effettui la pulizia.

Se vi ritrovate al vostro primo intervento di spurgo potete anche chiedere un supporto da parte di una ditta di Spurghi Fosse Biologiche Cesate verrà a casa e vi potrà spiegare come controllare il riempimento interno, come aprire la botola e a cosa stare attenti quando la si richiude, se è il momento di fare lo spurgo o aspettare.

Di solito essi intervengono per fare un sopralluogo perché ci sono alcuni modelli di fossa biologica che hanno delle aperture e chiusure delle botole esterne che sono complesse.

Tra l’altro è bene perfino valutare che alcune volte ci sono delle fosse biologiche talmente vecchie che c’è il rischio che le parti della botola da isolamento, siano danneggiate o molto sporche e questo produce cattivi odori e si attraggono animali parassiti e sporchi, come scarafaggi e roditori.

A questo punto è necessaria una pulizia e magari perfino una manutenzione straordinaria.

Non è vero che bisogno fare lo spurgo una volta all’anno, dipende dalle dimensioni

Spieghiamo che non è vero che lo spurgo delle fosse biologiche è obbligatorio una volta all’anno, questa è una preoccupazione che hanno tanti utenti, ma c’è da dire che spesso è vero che ci sono moltissime ditte che cercano di convincere i clienti in modo che essi vadano a richiedere tale intervento continuamente.

Cerchiamo di considerare che le fosse biologiche hanno delle dimensioni determinate e questo vuol dire che da esse dipende poi il riempimento. Ci sono case o seconde case che vengono poi usate pochissime volte all’anno e, nonostante hanno poi un impianto fognario privato, essi possono fare degli Spurghi Fosse Biologiche Cesate a distanza di anni ed anni.

Quindi questa credenza è da sfatare. Vero è che negli ultimi modelli che si stanno vendendo moltissimo, è palese che si parla di dimensioni molto piccole e in effetti questo vuol dire che si ha a che fare continuamente con una pulizia annuale.

Cosa capita se non si puliscono le fosse biologiche?

I problemi che derivano dalla mancata pulizia e svuotamento delle fosse biologiche sono molte. In primis è impossibile che si possa usare l’impianto fognario. Se non c’è spazio interno è normale che le acque non possano confluire. Dunque si ha un ristagno delle acque nel lavandino, lavabo, nella doccia e nel water.

In secondo luogo c’è il rischio del ritorno di acque sporche che quindi purtroppo provocano poi un ritorno di fanghi che si depositano all’interno delle tubature e questo ci porta ad avere dei seri problemi di ostruzioni di vario genere.

I cattivi odori in casa, che ritornano indietro, e poi perfino una maggiore presenza di microrganismi patogeni che invadono gli ambienti di casa, sono quelli che purtroppo danno maggiori problemi.

Ecco che allora è fondamentale che si presti la massima attenzione agli spurghi, ma perfino ai lavori che sono accessori e che spesso sono importantissimi da fare per mantenere pulita la rete fognaria.

Infine c’è un altro problema che è quello che poi è pericoloso perché rischia di far scattare delle denunce anche serie, vale a dire lo sversamento dei liquami all’esterno. Le botole sono molto forti, mantengono quindi una buona chiusura e ci sono poi degli isolamenti termici che permettono di non avere dei liquami che si riversano all’esterno, ma è vero che esse si possono danneggiare.

Quando poi iniziano a fuoriuscire delle acque sporche all’esterno c’è il rischio di avere delle denunce per disastro ambientale con obbligo poi di risarcimenti e bonifica dell’area che è stata “inquinata”.

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